ROMA - Dal 1997 era al bando in Europa. Oggi con una decisione che fa discutere la Commissione Europea ha dato il via libera al pollo al cloro importato dagli Stati Uniti. I commissari hanno posto fine a un embargo che durava da undici anni contro le carni bianche americane, trattate con sostanze a base di cloro. Lesecutivo comunitario ha proposto di autorizzarne limportazione per un periodo transitorio di due anni, dopo che Washington aveva chiesto lapertura delle dogane europee.
Le condizioni. Il provvedimento dovrà passare nelle prossime settimane allesame del Comitato per la salute animale e la catena alimentare: ratificare o bocciare la proposta, per trasferirla eventualmente al Consiglio Agricoltura. Lapertura delle frontiere sarà però soggetta ad alcune condizioni. Dovrà essere usata una sola sostanza chimica a base di cloro, tra le quattro utilizzate comunemente per disinfettare il pollame. Sarà proibito luso di cocktail di sostanze e il lavaggio dovrà avvenire con acqua potabile. Inoltre le aziende saranno tenute alluso di etichette in cui si espliciti che il prodotto è stato decontaminato con il cloro, mentre le autorità americane dovranno fornire dati sulla possibile resistenza agli antibiotici che questi trattamenti potrebbero provocare.
Tutte le sostanze in questione, si legge nel comunicato della Commissione, "sono state valutate scientificamente dallEfsa (lautorità per la sicurezza alimentare europea) sui loro possibili effetti diretti sui consumatori e tutte hanno ricevuto un parere positivo".
Le reazioni. Nonostante le rassicurazioni di Bruxelles, la decisione ha provocato le immediate proteste delle organizzazioni del settore, in primis ambientalisti e produttori europei. Daltronde la differenza tra Europa e Stati Uniti nella produzione di pollame è ben radicata. La normativa americana autorizza le aziende, al momento della macellazione, a disinfettare in superficie le carni bianche con una soluzione di sostanze clorate per sopprimere eventuali batteri come quello della salmonella. Mentre lEuropa, in questo settore ha scelto di applicare misure igieniche rigorose, e quindi anche più costose, lungo tutta la catena alimentare, dalla fattoria alla tavola.
Contrari ambientalisti e produttori. Sul piede di guerra la Coldiretti che afferma: "Occorre impegnarsi per evitare che questa preoccupante novità arrivi sul mercato comunitario senza che imprese e consumatori ne sentano il bisogno". Dello stesso avviso anche Legambiente. "Se lEuropa ha scelto di degustare il pollo in varechina - dice lorganizzazione ambientalista - lItalia non deve rinunciare a difendere la sicurezza sanitaria dei suoi consumatori e la sua tradizione enogastronomica, nota in tutto il mondo per la salubrità e tipicità dei suoi prodotti".
Dissenso politico. In campo politico dissenso bipartisan di Pd e Lega. Il senatore democratico Roberto Della Seta ha definito "assurda e realmente inconcepibile" la decisione della Commissione Europea. Così come il parlamentare leghista Fabio Raineri, segretario della Commissione agricoltura a Montecitorio: "Non possiamo accettare che sulle nostre tavole arrivino prodotti del genere".