Autunno: è tempo di castagne, vediamo allora un pò più da vicino questo frutto così buono, così versatile e così importante.
La castagna è il frutto appunto della Castanea Sativa appartenente , un albero longevo, che può superare anche i 20 metri d’altezza che appartiene alla famiglia delle querce e dei faggi.
Gli alberi di castagno erano un tempo molto coltivati, e ci sono voluti decenni affinchè subissero una lenta ma decisa ripresa. Le regioni italiane in cui la coltura del castagno da frutto assume maggiore importanza strategica sono la Sicilia, la Campania, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.
Le castagne sono custodite in un riccio spinoso, cadono spontaneamente dall’albero da settembre a dicembre, periodo nel quale vengono raccolte ed hanno una forma bombata da un lato e piatta dall’altro.
Hanno una polpa di colore giallo paglierino rivestita da una pellicina bruna ricoperta a sua volta da una buccia molto resistente e di color marrone.
Le castagne possono essere bollite, oppure arrostite sul fuoco o al forno (caldarroste), e vengono usate per preparare marmellate, torte, dolci, creme, frittelle, ma anche per ripieni dolci e salati, per farcire tacchini, polli, maialini, e sono ottime da mdangiare con la pasta: tagliatelle, ravioli, gnocchi, maltagliati o anche minestre e zuppe. Infine con la farina di castagne è possibile confezionare torte come il famosissimo castagnaccioo ancora fare frittelle di castagne, crepes, mousse el’immancabile polenta.
Guardandole ancor più da vicino scopriamo che le castagne sono ricche di amido (che la cottura trasforma in zuccheri ), di fibre, di potassio e di vitamine del gruppo B (soprattutto B1 e B6).
Se generalmente le castagne piccole sono destinate alla bollitura, quelle medie e grandi sono più adatte per essere arrostite; queste vanno incise prima della cottura con un taglio poco profondo di 2-3 cm. di lunghezza, e necessitano di una cottura più attenta, a fuoco moderato, per evitare di bruciare la parte esterna lasciando crudo l’interno.
Insomma le castagne sono un frutto prezioso e buono, immancabile nelle tavole d’autunno qualsiasi sia la forma in cui le presentiamo.
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